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Credito di imposta su investimenti pubblicitari 2021

Credito di imposta su investimenti pubblicitari incrementali per il digitale, tutto ciò che occorre sapere

Con la Legge di Bilancio 2021, è stato prorogato il credito di imposta su investimenti pubblicitari fino al 2022, che prevede un’agevolazione fiscale, erogata sotto forma di credito d’imposta, pari al 50% sugli investimenti relativi alle campagne pubblicitarie. L’agevolazione riguarda tutte le aziende con sede fiscale in Italia che effettuano investimenti pubblicitari su quotidiani, periodici cartacei ma anche su mezzi digitali.

Confermate, dunque, le modifiche introdotte dal Decreto Rilancio 2020 anche per gli anni 2021 e 2022, vale a dire l’agevolazione del 50% sugli investimenti, ma senza necessità del valore incrementale dell’1% rispetto agli investimenti degli anni precedenti.

Credito di imposta su investimenti pubblicitari incrementali, le ultime novità

Istituito nel 2018 con la legge n. 50 del 24 aprile 2017, il credito d’imposta su investimenti pubblicitari ha subito diverse modifiche e proroghe nel corso degli anni. Le ultime novità riguardano in particolare il limite di spesa e i media disponibili.

Per quanto riguarda gli anni 2021 e 2022, il credito d’imposta su investimenti pubblicitari incrementali è riconosciuto per:

– Investimenti pubblicitari su giornali quotidiani e periodici, anche in formato digitale, per il 50% del valore degli investimenti effettuati;

– Investimenti pubblicitari su emittenti televisive e radiofoniche locali, per il 75% del valore incrementale degli investimenti effettuati, con un aumento minimo dell’1% rispetto agli investimenti effettuati nello scorso anno sul medesimo mezzo d’informazione.

Il requisito dell’aumento dell’1% minimo rispetto agli investimenti pubblicitari dell’anno precedente, perciò, è previsto unicamente per investimenti su giornali.

Dunque, le imprese o i liberi professionisti e gli enti non commerciali, con residenza fiscale in Italia, che investono in campagne pubblicitarie digitali,  possono liberamente usufruire dell’agevolazione, anche se il valore di tali investimenti non è incrementale rispetto ai medesimi investimenti dell’anno precedente.

 

Credito di imposta su investimenti pubblicitari incrementali, come fare domanda

Per accedere all’agevolazione fiscale, gli interessati dovranno inviare la domanda tramite servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate: sarà sufficiente accedere alla sezione dell’area riservata “Servizi per” e proseguire in “Comunicare”. Per accedervi, bisognerà avere a disposizione le credenziali Entratel e Fisconline, oppure SPID, Carta Nazionale dei Servizi o Carta d’Identità Elettronica.

Salvo proroghe, la domanda dovrà essere presentata all’Agenzia delle Entrate dal 1 al 31 marzo dell’anno per il quale si chiede l’agevolazione. Bisognerà inviare la “Comunicazione per l’accesso al credito d’imposta”, ovvero una sorta di prenotazione delle risorse disponibili, che include tutti i dati degli investimenti già compiuti e/o da effettuare per l’anno per cui si fa domanda.

A partire dal 1 ed entro il 31 gennaio dell’anno successivo, chi ha inviato la Comunicazione per l’accesso al credito d’imposta dovrà presentare la Dichiarazione sostitutiva relativa agli investimenti effettuati, ai sensi dell’articolo 47 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445.

Il Dipartimento per l’informazione e l’editoria comunicherà un primo elenco dei soggetti che hanno effettuato richiesta, con relativo credito fruibile, in esito alla presentazione delle Comunicazioni per l’accesso al credito d’imposta, ed un elenco definitivo dei richiedenti ammessi alla fruizione del credito d’imposta dopo la presentazione delle Dichiarazioni sostitutive.

Il credito concesso sarà utilizzabile solo in compensazione, come sancito dall’art. 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, con la presentazione del modello di pagamento F24 esclusivamente attraverso i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate. Per fruire del credito, sarà fondamentale indicare, in sede di compilazione, il codice tributo 6900 istituito dall’Agenzia delle Entrate.

Il credito di imposta su investimenti pubblicitari incrementali rappresenta senza dubbio uno strumento utile per le aziende che desiderano dare più visibilità alla loro attività, e in particolar modo per quelle che scelgono di affidarsi ai nuovi media e al mondo del digitale. Un passo ancora piccolo, ma importante, per portare avanti la transizione digitale del nostro Paese.

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